
MANUTENZIONE E RIPARAZIONE CALDAIE
Caldaia Unical: Errore AP
Quando la pressione dell’acqua supera i limiti di sicurezza, il display segnala l’anomalia AP. Ecco cosa significa, quali sono le cause reali e come intervenire per ripristinare il corretto funzionamento dell’impianto
— Redazione Tecnica
Il display della vostra caldaia Unical lampeggia mostrando la sigla AP e l’impianto si è bloccato. Niente panico: si tratta di uno dei codici di errore più comuni nelle caldaie a condensazione del costruttore veneto, e nella maggior parte dei casi è risolvibile senza dover chiamare immediatamente il tecnico. Il codice AP indica un problema di Alta Pressione dell’acqua nel circuito di riscaldamento, una condizione che la centralina elettronica rileva quando la pressione supera i 2,5 bar.
Cosa significa l’errore AP
Le caldaie Unical di ultima generazione sono dotate di un sofisticato sistema di autodiagnosi che monitora costantemente tutti i parametri operativi dell’apparecchio. Quando il trasduttore di pressione rileva un valore superiore a 2,5 bar, la centralina elettronica attiva immediatamente il blocco di sicurezza e visualizza sul display il codice AP (Alta Pressione). Si tratta di un allarme volatile, ovvero che si resetta automaticamente quando la pressione scende sotto i 2 bar.
Questo meccanismo di protezione è fondamentale per evitare danni ben più gravi: una pressione eccessiva può infatti compromettere l’integrità dello scambiatore di calore, causare la rottura delle guarnizioni e, nei casi più estremi, far intervenire la valvola di sicurezza con conseguente perdita d’acqua. La pressione ottimale in una caldaia domestica dovrebbe mantenersi tra 1,2 e 1,5 bar a impianto freddo, mentre può salire fino a 2 bar quando i termosifoni sono in funzione.
Le cause principali dell’errore AP
Vaso di espansione difettoso
La causa più frequente dell’errore AP è il malfunzionamento del vaso di espansione. Questo componente, situato generalmente nella parte posteriore della caldaia, ha il compito di assorbire le variazioni di volume dell’acqua quando si scalda. Al suo interno è presente una membrana in gomma che separa una camera d’aria dall’acqua dell’impianto. Quando la caldaia si accende, l’acqua aumenta di volume e il vaso di espansione “compensa” questa espansione evitando picchi di pressione.
Se la membrana si fora o perde elasticità, oppure se la precarica d’aria si sgonfia nel tempo, il vaso non riesce più a svolgere la sua funzione. Il risultato è un rapido innalzamento della pressione ogni volta che la caldaia entra in funzione. La precarica standard del vaso di espansione è solitamente di 0,8-1 bar e va verificata periodicamente durante la manutenzione annuale.
Accumulo di aria nell’impianto
La presenza di aria all’interno del circuito idraulico è un’altra causa comune. L’aria può entrare nell’impianto durante operazioni di manutenzione, riparazioni o a seguito di micro-perdite. Quando i radiatori non vengono sfiatati correttamente prima dell’accensione stagionale, le bolle d’aria possono accumularsi e impedire la corretta circolazione dell’acqua, causando aumenti localizzati di pressione.
Rubinetto di carico che non tiene
Il rubinetto di carico permette di introdurre acqua dalla rete idrica nel circuito di riscaldamento quando la pressione è insufficiente. Se questo rubinetto non si chiude perfettamente, continua a far passare acqua anche quando la pressione è già corretta. Il risultato è un costante e inesorabile aumento della pressione che porta inevitabilmente al blocco per sovrapressione. Questo problema è particolarmente insidioso perché si manifesta gradualmente, spesso nell’arco di ore o giorni.
Scambiatore sanitario bucato
Nelle caldaie combinate, lo scambiatore secondario (o sanitario) può presentare micro-fori che mettono in comunicazione il circuito di riscaldamento con quello dell’acqua potabile. Poiché l’acqua di rete ha una pressione superiore (solitamente 3-4 bar), tende a trafilare verso il circuito chiuso causando aumenti di pressione. Un segnale tipico di questo problema è l’aumento di pressione anche a caldaia spenta, specialmente quando si utilizza l’acqua calda sanitaria.
Trasduttore di pressione guasto
In alcuni casi, il problema potrebbe non essere una reale sovrapressione ma un falso allarme dovuto a un trasduttore di pressione difettoso. Questo sensore elettronico converte la pressione idraulica in un segnale elettrico che la centralina interpreta. Se il trasduttore si guasta, può inviare letture errate alla scheda elettronica, facendo scattare l’allarme AP anche quando la pressione è normale.
Come risolvere il problema
Verifiche preliminari
Prima di intervenire, controllate il manometro della caldaia. Se l’indicatore è effettivamente oltre i 2,5 bar, il problema è reale e richiede uno sfogo della pressione in eccesso. Se invece la pressione indicata è normale (tra 1 e 2 bar), il problema potrebbe essere nel trasduttore o nella scheda elettronica.
Sfiatare i radiatori
La prima operazione da tentare è lo sfiato dei termosifoni. Partendo dal radiatore più lontano dalla caldaia, aprite la valvolina di sfiato posta nella parte superiore. Lasciate uscire l’aria fino a quando non vedrete fuoriuscire acqua in modo costante, poi richiudete. Ripetete l’operazione su tutti i radiatori dell’impianto. Questa procedura abbassa la pressione eliminando l’aria intrappolata.
Scaricare acqua dal circuito
Se la pressione rimane alta anche dopo lo sfiato, è necessario scaricare acqua dall’impianto. Molte caldaie dispongono di un rubinetto di scarico nella parte inferiore. In alternativa, si può aprire leggermente il rubinetto di sfiato di un termosifone lasciando fuoriuscire acqua in un contenitore. Controllate il manometro durante l’operazione e fermatevi quando la pressione scende a circa 1,2-1,5 bar.
Controllare il vaso di espansione
La verifica del vaso di espansione richiede strumenti specifici ed è consigliata l’assistenza di un tecnico. Tuttavia, una prova empirica può essere effettuata: premete sulla valvolina presente sul vaso (simile a quella degli pneumatici). Se esce acqua invece che aria, la membrana interna è sicuramente danneggiata e il vaso va sostituito.
Reset della caldaia
Una volta riportata la pressione nei parametri corretti, l’errore AP dovrebbe cancellarsi automaticamente. In caso contrario, premete il tasto reset sul pannello comandi della caldaia (solitamente contrassegnato dalla lettera R o dal simbolo di una fiamma). Se la pressione è tornata normale, la caldaia ripartirà regolarmente.
Quando chiamare il tecnico
Se il problema si ripresenta frequentemente nonostante gli interventi fai-da-te, è necessario rivolgersi a un Centro Assistenza Tecnica autorizzato Unical. In particolare, l’intervento professionale è indispensabile quando:
La pressione continua a salire anche a caldaia spenta (probabile rubinetto di carico difettoso o scambiatore bucato). Il vaso di espansione risulta scarico o con membrana danneggiata (sostituzione necessaria). Il trasduttore di pressione fornisce letture errate (sostituzione del componente). La scheda elettronica presenta malfunzionamenti (diagnosi approfondita richiesta).
“Un intervento tempestivo sui problemi di pressione può prevenire danni ben più costosi allo scambiatore o ad altri componenti della caldaia. La manutenzione preventiva annuale è il modo migliore per evitare questi inconvenienti.”
Prevenzione: la manutenzione conta
L’errore AP, come molti altri problemi delle caldaie, può essere prevenuto con una manutenzione regolare. La revisione annuale obbligatoria per legge (D.P.R. 74/2013) non è solo un adempimento burocratico, ma un’occasione per verificare lo stato di tutti i componenti critici: vaso di espansione, valvola di sicurezza, pressostato, guarnizioni e molto altro.
Durante la manutenzione, il tecnico controlla la precarica del vaso di espansione, verifica l’assenza di perdite nell’impianto, sfiata correttamente i radiatori e testa il funzionamento di tutti i dispositivi di sicurezza. Questi controlli periodici permettono di individuare problemi potenziali prima che si manifestino con blocchi e malfunzionamenti.
Nel frattempo, l’utente può contribuire alla longevità dell’impianto monitorando periodicamente il manometro: una variazione significativa della pressione a riposo rispetto ai valori abituali è spesso il primo segnale di un problema in evoluzione. Intervenire tempestivamente significa evitare guasti più seri e costi di riparazione più elevati.
L’errore AP sulle caldaie Unical segnala una condizione di sovrapressione nel circuito idraulico, una protezione che impedisce danni potenzialmente gravi all’apparecchio. Nella maggior parte dei casi, sfiatare i radiatori o scaricare un po’ d’acqua dall’impianto è sufficiente a ripristinare il funzionamento. Quando invece il problema persiste o si ripresenta frequentemente, è il momento di affidarsi a mani esperte per individuare e risolvere la causa alla radice.
La sicurezza prima di tutto: mai sottovalutare gli allarmi della caldaia e, nel dubbio, rivolgersi sempre a tecnici qualificati.